LA BALLATA DI SERENO


Nel tratto a metà strada fra il paese e la montagna

c'è un ponte che unisce due fiumi a metà

Un pezzo si rincorre, va verso la Romagna

con l'altro che lo insegue e poi lo bagna

 

Sereno era un omino col cappello ben piantato

rubato a un becchino giù al mercato

Era un vecchietto che diceva che il vino ha mille mali...

ma il nemico va affrontato, non si scappa come cani!

 

E Sereno si riempiva, ma non era ancora pieno:

masticava anche i bicchieri, lo chiamarono Veleno

Con la radio sempre in spalla, la vespa appena in vista

alle sei Veleno era già in pista

 

E diceva con la strada: "Io e te siam come il fiume,

facciam le nostre onde, ci incazziamo con le spume..."

E giocava con l’asfalto, disegnava il suo binario

con in corpo più di un litro, e un sorriso da calendario

 

Un bel giorno Veleno torna a casa con la vespa

pane caldo sulla pancia, cappello sempre in testa

Forse inventa troppe curve, picchia il pane sul muretto:

"Non credevo che 'sto binario fosse fatto tutto dritto!"

 

E resta in bilico sul ponte, a cercar l'ispirazione

a penzoloni come un panda, senza neanche uno sbuccione

E aveva un po' la strada, e un po' il fiume da guardare,

a metà fra il ponte e l'acqua... non sapeva più cosa fare

 

Disse: "Il fiume è mio amico, l'acqua è mia cognata,

poi la strada è assai noiosa, tutta dritta e calcolata

La strada è dei paesani, davvero brutta razza,

preferisco il salto e l'onda... sulle ali dell'ebbrezza!"

 

C'è chi disse giù al bar: "Questa volta è la sua fine..."

c'è chi disse dalla strada: "Non si può scappare al fiume"

... Ma Veleno torna sù, con la vespa ormai distrutta,

urla: "Se l'acqua era di vino..."

urla: "Se l'acqua era di vino... me la bevevo tutta!"