LA CANZONE DI LUPO GRIGIO


Io Lupo Grigio, morto di fame, accecato dalla follia

miraggio lontano un pezzo di pane, un coccio di cibo la mia magia

La neve pesante che uccide il passo, stringo i miei denti senza pace

la strada è pioggia che spinge in basso, e mai finisce e mai non tace

 

Lotto ogni giorno per quello dopo, senza una tregua seguo il sole

canto alla notte senza uno scopo, canto alla luna queste parole:

 

Datta Dayadhvam Damyata Shantih Shantih Shantih

 

Io Lupo Grigio, figlio del sole, preda braccata senza collare

voce che canta senza parole, per gente che spara senza ascoltare

Cane grasso, terrier annoiato, cane “dai retta” cosa ne sa

cane nato a corto di fiato, cane “corri di qua e di là”

 

Ed io ogni giorno sarò deriso, ed io ogni notte riconsolato

e quando la luna mi mostra il viso è solo suo quest’ululato:

 

Datta Dayadhvam Damyata Shantih Shantih Shantih

 

Io Lupo Grigio, mia madre la pioggia, e questo inverno di foglie gelate

il vento del Nord, che spinge e mi appoggia, e corre nei campi e cancella le strade

Ascolto la notte, se c'è un segnale, do questo mio come altri cento

come preghiera a chi vuol cercare, amplificata dal vento

 

Fuoco che brucia dentro al mio fiato, canto che torna all’infinito

porta il suono di un ululato a chi annusa tutto... senza appetito.

 

Datta Dayadhvam Damyata Shantih Shantih Shantih

Datta Dayadhvam Damyata Shantih Shantih Shantih