Gli occhi fissi sul bicchiere con dentro la dentiera
che lo guarda e poi ride da sé
Di là c’è l’infermiera che lo porterà in giardino
e vuole leggere fino alle tre
E quel sole in corridoio che si affaccia per metà
E il sonnifero che è un ladro, cinque sogni gli ha rubato,
chissà adesso chi li fa
Robi adesso c’ha il pigiama, ma ricorda che a vent’anni
improvvisava con l’armonica e lo slide
A ridosso della strada la chitarra era una spada
a un incrocio pieno di guai
E in un giorno senza sole Robi incontra quel signore…
Che suonava, quella musica suonava e lo lasciava senza fiato,
e poi gli disse così:
Che se dio avesse le mani, e parlasse con i suoni, lo farebbe così
E se poi avesse orecchio, ce ne avesse anche parecchio, suonerebbe così!
Robi guarda dalle sbarre, nella testa c'ha le fiamme,
pensa sempre a quel brano sconosciuto
Non c’è niente di più brutto di una bella canzone
se il tuo patto con la musica è scaduto
Pensa a un modo per scappare, non c'è verso di star lì
Davanti a quel televisore in cui va un canale solo che commenta delle hit
Pensa: “Quanti non son matti e poi lo fanno…
Cantano da soli e non lo sanno”
Pensa: “Quanti non son matti e poi lo fanno…
Suonano da soli e non lo sanno”
Robi adesso è lì che mangia, guarda al volo la chitarra,
che ricambia e gli indica il portone
Vede il cielo come un quadro, c'è una strada che lo chiama,
ha già in testa la sua ultima canzone
E se dio avesse le mani, e parlasse con i suoni, la farebbe così
E se poi avesse orecchio, ce ne avesse anche parecchio, suonerebbe così!
Di là c’è l’infermiera che lo porterà in giardino e vuole leggere fino alle tre
C’è rimasta un po’ stupita, è ancora lì quella dentiera, che la guarda e poi…
Ride da sè.